Handbook for weapon watchers
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Questa volta la notizia riguarda FedEx, ma si tratta della 33a indagine di questo tipo in cinque anni avviata dalla Procura di Milano, sempre per frodi fiscali e previdenziali e falsi documenti che riguardano la somministrazione di manodopera. I giudici di Milano applicano uno schema fisso: rilevate le frodi ai danni del fisco, le valutano e sequestrano un pari importo all’azienda, che poi lo riconosce in via definitiva per saldare la propria posizione, fatte salve le responsabilità penali dei manager. Nella loro rete è finito il “fior fiore” della logistica italiana, che in realtà si configura come un sistema per truffare i lavoratori, in buona parte precari e immigrati. Detto in altro modo, gli uffici legali e di consulenza dei grandi gruppi globali continuano a elaborare nuove versioni del caporalato e del lavoro schiavistico, la più recente – anche dopo i sequestri e la composizione giudiziale – quella di costringere i lavoratori alla rinuncia del Tfr in cambio dell’assunzione prevista dagli accordi.
Il governo Meloni si prepara a snaturare la Legge 185 del 1990, quella che impone il controllo delle attività di trasferimento degli armamenti concernenti l’Italia. La 185 prevede, tra l’altro, la pubblicazione di una Relazione annuale al Parlamento. Quella uscita pochi giorni fa potrebbe dunque essere l’ultima Relazione contenente tutti gli elementi che – ancorché pubblicati in una forma di proposito difficile da leggere – hanno sino a oggi permesso di dar conto all’opinione pubblica dei trasferimenti di armi che riguardano il nostro paese.
La trasparenza del commercio internazionale ha sempre incontrato l’aperta contrarietà dei fabbricanti/esportatori di armi, grandi e piccoli.
Preferirebbero condurre nella segretezza affari che condizionano pesantemente la politica estera di ogni paese, il sostegno alle guerre in corso e ai dittatori più impresentabili, la violazione dei trattati di regolazione e non proliferazione, la protezione umanitaria delle popolazioni civili coinvolte.
L’osservatorio The Weapon Watch ha utilizzato i dati della Relazione in numerose occasioni, a cominciare dal maggio 2019, quando proprio sulle pagine della Relazione si trovò conferma di ciò che i portuali genovesi avevano già scoperto, cioè che i generatori della ditta Teknel erano destinati alle forze armate saudite, e non erano affatto attrezzature civili come sostenuto dal caricatore.
Abbiamo pubblicato “a puntate” una serie di spunti informativi tratti dalla Relazione 2024, presentata al Parlamento lo scorso 25 marzo.
La RASSEGNA STAMPA è aggiornata al 5 febbraio 2025. Vai ai nuovi contenuti pubblicati dai media
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Genova, sabato 25 febbraio – Con lo sciopero nazionale e la manifestazione sotto la Lanterna, i portuali del CALP di Genova hanno dimostrato ancora una volta quanto sia grande il sostegno alla loro protesta contro il traffico delle armi nei...
I sacrifici che ci aspettano – Al Congresso americano i rappresentanti eletti si stanno chiedendo di quanto sarà la fattura della guerra in Ucraina e chi dovrà pagarla (ne riferisce su Il Fatto quotidiano del 2 marzo 2023 A. Ciancio,...
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