25 Feb Con l’attentato alla petroliera di Vado Ligure la guerra ci è entrata in casa
Grazie a un alleato, come nel caso del Nord Stream di cui non ci ricordiamo bene...
Grazie a un alleato, come nel caso del Nord Stream di cui non ci ricordiamo bene...
La «Severine» a Bari carica blindati dell’esercito. Ipotesi sulla destinazione Lavoratori e militanti per la pace ci hanno segnalano l’ennesima presenza della nave ro-ro «Severine» (n° IMO 9539078) nel porto di Bari. È la stessa nave più volte notata negli scorsi mesi...
Pubblichiamo un nuovo articolo che prende in considerazione le munizioni di guerra, leggere e pesanti, e gli imballaggi con cui vengono solitamente presentati nei centri logistici, nei porti e negli aeroporti. Pensiamo che possa essere utile a far emergere il traffico sempre più intenso di armamenti, e in particolare quello classificato come merce pericolosa perché esplosivo, rilevabile nelle molte catene logistiche militarizzate che passano per il territorio italiano. Crediamo che informare i lavoratori e i cittadini circa la pericolosità di questi movimenti possa contribuire al rispetto delle norme di sicurezza e a scongiurare gravi incidenti. Weapon Watch intende così solidarizzare con i lavoratori della logistica che, denunciando questi pericoli, si espongono personalmente alle rappresaglie poliziesche o padronali. Il caso più recente è quello che ha denunciato il delegato sindacale USB dell’aeroporto di Brescia-Montichiari, Luigi Borrelli, che ha rilevato come qui il movimento di armi sia divenuto così intenso che l’azienda che gestisce lo scalo bresciano sempre più spesso decide di chiudere l’aeroporto al pubblico per ragioni di sicurezza durante i trasbordi di armi e munizioni. Il personale di questo aeroporto civile, naturalmente, rimane pienamente esposto ai pericoli che comporta l’intenso traffico militare. Il delegato è stato sanzionato con sei giorni di sospensione dalla direzione di GDA Handling, società che fa parte del gruppo SAVE che controlla gli aeroporti del Nordest e che fa capo al finanziere veneto Emilio Marchi. Come lascia prevedere il disegno di legge governativo 1660, nel quadro dell’economia di guerra e in nome della sicurezza si sta cercando di imbrigliare e reprimere tutte le forme di lotta del settore logistico, anche quelle riguardanti la sicurezza sul lavoro.
Contributo per il Laboratorio permanente per una politica industriale di pace in Italia, a cura di Gianni Alioti (Weapon Watch) e Maurizio Simoncelli (Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo) Supplemento al n. 6 – giugno 2024 di IRIAD Review. Studi sulla pace...
Secondo la Relazione al Parlamento, le dieci aziende che nel 2023 hanno importato materiale militare da Israele sono: Elettronica, Era Electronic Systems, Gelco, Leonardo, MBDA, Milexia, RWM Italia, Simecon, Simmel Difesa, Telespazio. L’importo complessivo è di 46,4 milioni di euro,...
Ne aveva dato notizia «Il Tirreno» lo scorso 5 aprile: il porto toscano è il punto di transito di ingenti quantità di materiale militare USA, in particolare mezzi gommati e container. La vicinanza di Camp Darby, la più grande base...
Senza le dettagliate informazioni sul materiale esportato contenute nella Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento – questo è il titolo completo della relazione annuale al Parlamento secondo la...
© Linda Maggiori per the Weapon Watch Ben maggiore risonanza mediatica ha avuto la vittoria, sempre nel novembre 2023, del bando per il progetto “civile” Aerospace Economy della Regione Emilia Romagna, per il quale Curti ha ricevuto un contributo di 660.615...
© Linda Maggiori per the Weapon Watch Abbiamo dedicato due puntate a un’azienda eccellente quanto opaca, la Curti-Costruzioni meccaniche Spa, sede a Castel Bolognese, fatturato nel 2022 di 90.37 milioni di euro (+ 50% in quattro anni), 264 dipendenti (+16% nello...