16 Ago UNA BREVE PAGINA DI STORIA
OMAGGIO ALLA TRADIZIONE DEI LAVORATORI DEL PORTO DI GENOVA DI LOTTA E SOLIDARIETA’ CON I POPOLI DI TUTTO IL MONDO
Abbiamo ricevuto l’immagine di un manifesto che ritrae, ormeggiata al Molo Duca di Galliera nel porto di Genova nel 1919, la nave mercantile «Fedora», della compagnia di navigazione Martinolich Marco Ugo & Co di Lussinpiccolo (oggi Croazia), varata nel 1903 in bandiera austro-ungarica ma che, dopo la fine e la spartizione dell’impero avvenuta pochi mesi prima, batteva bandiera interalleata.
Il 5 giugno 1919 i lavoratori portuali della Confederazione Generale del Lavoro e i lavoratori marittimi della Federazione italiana dei lavoratori del mare bloccarono il piroscafo «Fedora» perché carico di munizioni (8.000 tonnellate) destinate a Aleksandr Kolčak, il comandante delle forze antibolsceviche dell’Armata Bianca durante la Guerra civile russa.
Non lo lasciarono ripartire sino a quando l’ammiragliato inglese (forse, per la prima volta nella storia, costretto a stipulare un accordo con i lavoratori del mare) non s’impegnò a scaricare le munizioni a Gibilterra, dato che il trasporto era a cura di un agente inglese. Dopo lunghe trattative, esaudite le condizioni, i sindacati avevano permesso alla nave di salpare ma non senza avere impedito il carico delle 200 tonnellate di munizioni rimaste nelle chiatte per il trasbordo.
Per inquadrare storicamente l’episodio, vedi il bel libro di Pietro Secchia Le Armi del Fascismo (1921-1971).
Ps: La nave «Fedora», acquisita la bandiera italiana, fu silurata e affondata il 10 gennaio 1942 dal sommergibile britannico «Thrasher» a sudest di Capo Dukato nello Ionio, con un carico di carbone destinato alle truppe tedesche a Patrasso. I 32 membri dell’equipaggio furono tratti in salvo dall’incrociatore «Brindisi» di scorta.