30 Nov Dopo Savona, Genova e La Spezia, i “Fari di Pace” si sono accesi a Napoli
Sin dallo scorso gennaio, The Weapon Watch si è fatta promotrice – insieme a Pax Christi – dell’iniziativa nazionale dei “Fari di Pace”. Partita da Savona, però in un momento di severe restrizioni anti-COVID (31 dicembre 2021), l’iniziativa è approdata poi a Genova (2 aprile 2022), alla Spezia (22 ottobre 2022) e finalmente a Napoli (19 novembre 2022). Ha raccolto sinora una buona partecipazione locale, ma soprattutto ha favorito il rafforzamento dei legami e dei comuni propositi tra le molte associazioni che si sono mobilitate a suo sostegno nelle varie tappe. Si sta lavorando a una prossima tappa, che tenga insieme Livorno e Pisa, città entrambe coinvolte dal forte flusso di armi via mare e via aria.
Con il suo contributo, Weapon Watch vuole soprattutto sottolineare due aspetti della mobilitazione. Innanzi tutto il ruolo cruciale dei porti nel commercio internazionale delle armi, e dei lavoratori portuali come protagonisti sul campo, con una protesta che rende visibile questo traffico indispensabile per alimentare tutte le guerre in corso. Inoltre, Weapon Watch chiama i lavoratori e i militanti contro la guerra a costruire una rete internazionale di mobilitazione, che si contrapponga alla logistica della guerra riprendendone lo schema geografico, paese per paese, porto per porto.
Nella tappa di Napoli vi sono state iniziative diverse.
Venerdì 18 novembre presso l’Istituto Salesiano di Via Scarlatti 29, Lisa Clark (ICAN) ha parlato sul tema “Pace e disarmo nucleare”, anche a nome della campagna Italia, ripensaci per l’adesione dell’Italia al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari.
Al mattino di sabato 19 novembre alla Sala della Loggia del Maschio Angioino, Carlo Cefaloni (Movimento dei Focolari) ha avviato una conversazione su “Disarmo. Domande sulla guerra e la politica delle armi in cerca di risposte credibili”.
Nel pomeriggio si è svolto un presidio di fronte alla la Capitaneria di Porto (Varco Pisacane) e da qui un corteo verso il sagrato del Duomo. All’interno della cattedrale hanno preso la parola, introdotti da don Renato Sacco (Pax Christi), numerosi rappresentanti dell’associazionismo locale, di Caritas, di Asso.Gio.Ca, dei dei sindacati Cisl e Cgil. Su tutti le voci di Alex Zanotelli, missionario comboniano per il Comitato campano Pace e Disarmo, e dell’arcivescovo don Mimmo Battaglia.
Tra gli slogan e gli appelli più insistiti, quello di fare del Golfo e della città di Napoli uno spazio smilitarizzato e denuclearizzato, per il rispetto della delibera comunale del 2015 che dichiarava quello napoletano come porto chiuso alle navi a propulsione nucleare e che trasportino ordigni nucleari.