13 Apr Italia, piattaforma di trasferimento di armi
Notizia Ansa dell’11 aprile. In un’intervista al quotidiano economico «Handelsblatt» l’amministratore delegato del colosso militare-industriale tedesco Rheinmetall, Armin Papperger, ha affermato che il suo gruppo è pronto a spedire carri armati all’Ucraina attraverso la sua consociata italiana Rheinmetall Italia. Il primo carro armato potrebbe essere consegnato entro sei settimane.
Papperger ha precisato che si tratterebbe di 50 carri armati Leopard 1 dismessi da eserciti “stranieri”. Potrebbe trattarsi in effetti di carri dismessi dall’Esercito italiano, che è stato – insieme a quello tedesco – il maggiore utilizzatore dei Leopard 1, di cui circa 180 erano ancora in servizio cinque anni fa. Come segnalato da the Weapon Watch, poche settimane or sono un Leopard 1 A2 dismesso dall’Esercito italiano è transitato dal Terminal Traghetti di Genova diretto al parco acquatico di Aqaba, in Giordania.
Rheinmetall Italia è la filiale italiana del gruppo Rheinmetall. Ha sede a Roma, dove occupa 322 dipendenti (per tre quarti quadri tecnici e impiegati) per un fatturato di 130 milioni di euro (2020, -13,5% rispetto al 2019).
È controllata al 100% da Rheinmetall Air Defence AG di Zurigo, a sua volta totalmente sotto il controllo della capofila Rheinmetall Group, un gruppo che il Sipri colloca al 27° posto della classifica dell’industria mondiale della difesa, con 129 sedi in tutti i continenti (anche in Russia), oltre 25.000 dipendenti e un fatturato globale di 5,9 miliardi di euro, di cui il 63% nel settore militare. Il gruppo è erede diretto di Rheinmetall-Borsig, una delle grandi fabbriche di cannoni nazionalizzata dal regime nazista e alla fine degli anni Cinquanta ricostituita per il “riarmo tedesco” in chiave Guerra Fredda.
Il gruppo Rheinmetall è presente in Italia anche con RWM Italia, azienda che ha sede a Ghedi (BS) e stabilimento a Domusnovas (SU), al centro di una lunga vicenda giudiziaria relativa a bombe fabbricate in Italia e utilizzate contro civili in Yemen. Nel 2021 RWM Italia si è vista ritirare dal governo alcune licenze di export militare verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.