QUEL CHE NON SAPREMO PIÙ SE MODIFICHERANNO LA LEGGE 185/90
Il governo Meloni si prepara a snaturare la Legge 185 del 1990, quella che impone il controllo delle attività di trasferimento degli armamenti concernenti l’Italia. La 185 prevede, tra l’altro, la pubblicazione di una Relazione annuale al Parlamento. Quella uscita pochi giorni fa potrebbe dunque essere l’ultima Relazione contenente tutti gli elementi che – ancorché pubblicati in una forma di proposito difficile da leggere – hanno sino a oggi permesso di dar conto all’opinione pubblica dei trasferimenti di armi che riguardano il nostro paese.
La trasparenza del commercio internazionale ha sempre incontrato l’aperta contrarietà dei fabbricanti/esportatori di armi, grandi e piccoli.
Preferirebbero condurre nella segretezza affari che condizionano pesantemente la politica estera di ogni paese, il sostegno alle guerre in corso e ai dittatori più impresentabili, la violazione dei trattati di regolazione e non proliferazione, la protezione umanitaria delle popolazioni civili coinvolte.
L’osservatorio The Weapon Watch ha utilizzato i dati della Relazione in numerose occasioni, a cominciare dal maggio 2019, quando proprio sulle pagine della Relazione si trovò conferma di ciò che i portuali genovesi avevano già scoperto, cioè che i generatori della ditta Teknel erano destinati alle forze armate saudite, e non erano affatto attrezzature civili come sostenuto dal caricatore.
Qui pubblichiamo “a puntate” una serie di spunti informativi tratti dalla Relazione 2024, presentata al Parlamento lo scorso 25 marzo.
1a puntata: CHI ESPORTA ARMI IN ISRAELE? IL CASO DELLA CALZONI SRL DI CALDERARA DI RENO
2a puntata: AGENZIA INDUSTRIE DIFESA, LA GESTIONE OPACA DI UN ENTE PUBBLICO SUI GENERIS
Abbiamo dedicato due puntate a un’azienda eccellente quanto opaca, la Curti-Costruzioni meccaniche Spa, sede a Castel Bolognese, fatturato nel 2022 di 90.37 milioni di euro (+ 50% in quattro anni), 264 dipendenti (+16% nello stesso periodo). Abbiamo scoperto cosa produce davvero e lo abbiamo confrontato con l’immagine che l’azienda vuol dare di sé. Ci ha aiutato, come sempre, la lettura della Relazione della legge 185, senza la quale Curti sembrerebbe una media azienda metalmeccanica come tante altre. Linda Maggiori è l’autrice degli articoli.
3a puntata: CURTI VA ALLA GUERRA…
4a puntata: CURTI SI È FATTA UN’IMMAGINE “CIVILE” (MA FA I PROGETTI MILITARI)